domenica 27 dicembre 2009

Superba magia...

Premetto: non mi piacciono i provincialismi e i genovesi che, un po' come tutti forse, ne sono vittime. Non voglio essere etichettato da chi legge, come uno di quelli...
ultima domenica prima di Natale, giro per regali, nel centro-storico... l'atmosfera non è ancora quella nevrotica dell'ultimo giorno utile ma è già calda. Mi godo la magia delle luci, dei fiocchi rossi e della gentilezza - forse male ispirata dal Natale - dei commessi genovesi (li conosco e so che per molti è una gran fatica). Sono dentro al centro storico, un presepe vivente sempre molto multi-etnico. Giro fra i vicoli più conosciuti e quando mi prende, mi "tuffo" in quelli sconosciuti e mi lascio guidare soltanto dal mio senso dell'orientamento e da una legge genovese: se scendi vai al porto, se sali arrivi in centro. E' uno dei casi in cui mi compiaccio della mia ignoranza che mi regala la magia sempre nuova di stradine sconosciute. A momenti assaporo la sensazione autentica di trovarmi in una città che non conosco, poi cammino ancora e mi si rivela un angolo noto della Superba e da lì ricomincio il mio giro consapevole. Assaporo il gusto di un centro storico che non finisce mai, il cuore caldo della città, quello fatto di portoncini con gli affreschi nei soffitti a volta degli androni, dei selciati umidi che odorano di vita, dei panni stesi fra il metro d'aria che separa due palazzi, delle lampadine rosse del ghetto, poco natalizie ma dietro le quali si celano storie di vita e di quelle delle luminarie: più poetiche ma per me, meno evocative.
Questa è Genova a Natale, questa è la sua magia...