martedì 18 novembre 2008

domenica

Devo vincere la pigrizia, starmene in casa con una giornata così tersa è un insulto al tempo che passa. Prendo la bici e salgo... L'aria quasi tiepida, si riscalda ad ogni pedalata. A piccole tappe (mentali), "guadagno" la vetta del m. Fasce: in cima una folla famigliare; l'attraverso con l'orgoglio di chi non ci pensa nemmeno, a trascorrere una domenica in panciolle. Inizio la discesa, l'aria si fa fredda e la strada si "srotola" davanti. Mi sento dentro alla pubblicità di un'auto: fra le colline luminose e precise come un disegno. Comincio a scendere ripidamente verso Sori e attraverso i paesini che prima vedevo dall'alto. Da qui si abbraccia un po' di Liguria. In pochi minuti dai monti al mare, questa è la magia di questa terra che non si lascia catturare in una definizione, proprio come chi la abita.

venerdì 14 novembre 2008

Tutto l'Englaro minuto per minuto

Englaro: non mi sembra un assassino, chiede solo una degna morte per una figlia il cui stato vegetativo da 16 anni dilania e distrugge, come immagino, la sua vita.
Bagnasco batte i piedi davanti alla sentenza e corre da papà stato e frigna: "dai voglio una legge, voglio una legge sull'eutanasia" cosicché anche a chi non gliene fotte nulla della vita oltre la morte - ma gli importa solo di vivere degnamente questa - possa essere obbligato dallo stato "laico" italiano a fare quello che cazzolina vuole il Vaticano.
Le suore che l'accudiscono, dicono: "morta per morta lasciatecela, ci siamo affezionate a lei"... sarà mica un principio di necrofilia?
In mezzo alla ressa di centro campo di cui tutti approfittano come sciacalli, c'è il povero Beppino Englaro che con il suo pacato silenzio sembra gridare: "la dovete fini' de rompe' li cojoni".
Formigoni (presid. della reg. Lombardia) esce a sorpresa dalla mischia e vieta "...a tutte le strutture sanitarie della regione di accogliere Eluana se la famiglia vuole trasferirla dalla struttura religiosa dove è attualmente ricoverata per procedere all’eutanasia..." (il secolo XIX). Bravo Roberto! Questa sì che è carità cristiana!
Rientra in campo il Vaticano con il cardinale Javier Lozano Barragan (presidente del Pontificio Consiglio per la salute):"Sospendere l’alimentazione e l’idratazione a una persona significa ammazzarla, ucciderla, ed è un peccato contro il quinto comandamento, ossia non uccidere..." benissimo... cercasi medico musulmano per staccare il sondino.
C'è un fitto scambio di palla clericale, Barragan passa il pallone a mons. Rino Fisichella (presidente della Pontificia Commissione per la vita):"Si manda verso una morte di grande sofferenza una ragazza di 37 anni..." ma che ne sa il mons. se una persona in coma può ancora
sentire la sofferenza, dopo 16 anni.
Stabilito che la si vuole lasciare morire, perché non ucciderla in modo da alleviarle ogni presunta sofferenza? E infine commenta:"...serve subito una legge condivisa che eviti questi drammi"...
Mi chiedo: ma non c'è un presidente del "Pontificio Consiglio per i cazzi nostri" a cui dare la parola? Magari un buon consiglio ce lo darebbe pure lui.

mercoledì 12 novembre 2008

Ci scusiamo per l'interruzione, i diritti umani verranno ripresi, appena possibile

Possiamo ancora fare gli splendidi e sentirci in uno stato altamente democratico e civile? Possiamo credere con fiducia nell'integrità delle forze dell'ordine? Oppure dobbiamo temere di non poter sempre esprimere il libero pensiero e sospettare che le forze di polizia non siano sempre dalla parte dei cittadini inermi e provare una certa diffidenza? Guzzanti direbbe: "la seconda che hai detto". Questa settimana la sentenza per i 29 poliziotti accusati delle violenze nell'irruzione alla scuola Diaz, durante il G8 del 2001. I 93 "no global" arrestati durante quella sanguinaria irruzione, furono tutti scagionati.
A distanza di anni, ogni volta che leggo pagine di cronaca di quel giorno e dei successivi, devo smettere ad un certo punto, perché non ho abbastanza "stomaco" per arrivare in fondo alle descrizioni delle sevizie e degli abusi subiti da decine di persone giovani e meno giovani, durante le operazioni repressive di polizia e carabinieri, in quei giorni.
In quei giorni i diritti umani sono stati temporaneamente SOSPESI, lo denuncia Amnesty International e lo hanno denunciato i diplomatici di Germania e Inghilterra, SOSPESI per fare spazio alla violenza furiosa, dopata e aizzata delle "forze dell'ordine". SOSPESI per fare posto alle prognosi riservate, alle teste spaccate a colpi di manganello. SOSPESI per consentire l'azione di "branchi" feroci, armati, contro persone inermi e innocenti. In sette anni la verità è uscita in buona parte, il tempo ha "vomitato" molti particolari, molti inganni (tra cui il falso ritrovamento delle 2 molotov), molti fatti certi, al punto che oggi non c'è più spazio per discussioni sulla colpevolezza, sulla parte dalla quale sta il torto o la ragione. Nessuna discussione sensata può essere ragionevolmente ascoltata in merito. Chi ancora oggi può essere convinto della necessaria azione delle "forze dell'ordine" alla Diaz, è solo un ingenuo, estremamente poco documentato.
Il mio desiderio maggiore è che non si confonda la memoria di quei fatti in quei giorni. Un senso di claustrofobia mi prende quando sento persone che ad oggi liquidano l'accaduto con un giudizio riduttivo e sbrigativo e molti pensano pure che "certi teppisti se lo meritavano"...
Credo che se non mi importasse nulla del mio paese, non mi vergognerei così tanto di ciò a cui ho assistito in quei giorni di luglio...

venerdì 7 novembre 2008

Medio basso

Mentana ad "Annozero" ha detto - con un'aria fra l'affettuoso e il rassegnato, come di un padre davanti alle cazzate del figlio - che oramai ci siamo abituati alle battute di Silvio... eh già ci siamo abituati, proprio vero; abituati all'imbarazzo di avere un presidente così cafoncello. Qualcuno dovrebbe avere il coraggio di dirgli che non ha il senso dell'umorismo, anche se sono convinto che lui si crederà simpatico ed amicone. Incarna un po' il classico "pappagallo" italiano, anche con le donne ha fatto certe figuracce internazionali...
I suoi amici, per difenderlo hanno detto che la solita sinistra diffamatrice ha gonfiato la questione, è vero che gli avversari politici non aspettano altro che certi "calci di rigore" ma intanto guardate qua.
Poi nel tentativo di rimediare alla "frittata", ha "condito" meglio il "piatto" dicendo che lui lo considera un grande complimento ma si rende conto dico io? Dire a un nero che è abbronzato è un complimento?
Se le dice e se le ride ma il problema è che ride da solo... noi, gli altri italiani - quelli senza arroganza - intanto, ci vergognamo un po' di questo personaggio "vanziniano" che parla ai capi di stato come fosse al bar della bocciofila, senza filtrare nulla di quello che pensa... incarnando un po' nel tratto comportamentale, l'italiano medio... medio basso.

sabato 1 novembre 2008

L'American's Cup in Vespa

E' da tre giorni oramai che diluvia, ogni mattina mi devo bardare come Paul Cayard e uscire in Vespa. La coda di auto comincia da casa mia e finisce al lavoro. Percorro 11 Km sotto la pioggia a secchiate. Arrivo sul lungomare e mi travolge un vento che piega le fronde delle palme, le immagini assomigliano a quelle che fanno vedere al TG quando un uragano si abbatte sulle coste della Florida. Imbocco la salita della sopraelevata, una folata di vento mi investe e il tachimetro scende da 60 a 40 Km/h ma ce la posso fare... La sopraelevata va percorsa di bolina perché il vento in poppa non lo avrai mai... chissà perché. Arrivo a Sampierdarena e qui il primo ammasso di deficienti accampati sulla rotonda, imbranati che danno la precedenza quando ce l'hanno e stronzi che se la prendono quando devono darla e la cigliegina sulla torta, anzi sulla rotonda: il solito coglione sul suo gigante frullatore di plastica (Tmax) che mi passa a 80 all'ora a un centimetro (rigorosamente sulla destra), lui con il suo casco "Momo design" e nulla da preservare all'interno del medesimo. Mi manca ancora la camionale e poi sono arrivato... avete mai visto un TIR che affronta una rotonda, stando fra il TIR e la rotonda? Non è un bello spettacolo. Oramai mi stanco di più ad affrontare il viaggio casa-lavoro-casa che l'intera settimana lavorativa.