venerdì 30 luglio 2010

Di cuore in cuore.

Quanto di te sopravvive in noi,
sono semi che hai
piantato nei nostri cuori;
cresceranno e noi li
coltiveremo e li
pianteremo a nostra volta
nei cuori di altri...
questa è la tua
immortalità: sei
viva, di cuore in cuore,
per sempre!

giovedì 20 maggio 2010

Dio? No, grazie

Il dio che ti ha dimentica lì, non è degno di essere il mio dio... ha perso un'occasione per essere buono e ne ha colta una per essere crudele. D'altra parte un dio che lascia morire suo figlio è già partito con il piede sbagliato per calpestare la terra di questo mondo. Un dio che non vedo, che non sento, da cui non ho nulla, è un dio di cui non so che farmene. E' un dio che se esiste o non esiste, non fa alcuna differenza: con lui o senza, nulla sarà diverso della mia esistenza.
A chi basta vedere la luce di un tramonto o i colori di una farfalla per essere certo della sua impronta su questa terra, dovrebbe conoscerti ora e vedere come la stessa natura che "dipinge" le ali alle farfalle, muta anche i prioni che stanno spegnendo la tua vita. In questo io credo: siamo leggeri e fragili come foglie secche, accartocciabili in ogni istante, senza un motivo, senza un fine ultimo, senza un disegno. La natura è meraviglia e atrocità: a voi scegliere se testimonia la presenza di dio o la sua scomoda assenza. Se un giorno sarò al suo cospetto sarà lui a dover rendere conto di tutto questo.

martedì 11 maggio 2010

Io cammino...

un passo avanti ad un altro: il mio piede si appoggia sull'asfalto, le mie fibre generano impulsi fatti di elettricità, fatti di ioni di sodio, fatti di atomi, che si propagano fra miliardi di membrane cellulari fino ad arrivare in una parte precisa della mia testa ed ecco che ora avverto la sensazione che il terreno produce, adesso questi impulsi vorticano, si modificano, altre sostanze chimiche li propagano, scatenano sensazioni, percezioni, attraversano memorie antiche di decine di migliaia di anni, che ci hanno evoluti alla posizione eretta e solo dopo tutto ciò, generano altri impulsi che ritornano per altri ioni, per altri atomi, riattraversando miliardi di altre cellule, correndo verso i muscoli della gamba e qui giungono con precise informazioni, ogni sforzo è preciso al millimetro, ogni contrazione di ogni fibra muscolare che serve per tenere l'equilibrio esatto del mio corpo... e mi appoggio e un altro passo si compie cadendo in avanti. Tutto questo accade in poco meno di un secondo, ad ogni singolo passo.
Questa è la straordinarietà che si scatena e si rinnova in un gesto così semplice, compiuto di certo senza fare caso, magari mentre penso ad altro o parlo o rido o piango...pensando a te... tutto questo per te è avvolto in una smisurata, infinita difficoltà.
I tuoi occhi guardano l'invisibile, ti accarezzo una mano, ti scuoti in un sussulto incontrollato, oscillando ti calmi nuovamente, torni a guardare l'ignoto, quello stesso mistero che vedono i miei occhi guardandoti.

sabato 3 aprile 2010

GOA PMO GOA

Lottare, amare, sperare, solo questo ci è concesso di fare per colmare il vuoto di una risposta che non esiste, alla domanda: "Perché?".
Abbiamo bisogno di sperare, anche di illuderci ma non potremmo farne a meno perché in alcuni momenti della vita non abbiamo altro, oltre ad un buio profondo e sconosciuto.
Lottare per non avere rimorsi, amare per non avere riserve, sperare per immaginare un orizzonte che non possiamo vedere.

mercoledì 10 marzo 2010

Il giorno che manca

Questo giorno che manca nella mia vita, fatto di tutte le cose che non sono stato capace di fare. Questo giorno buio, questo "non giorno" che non ha avuto la forza di raggiungere l'alba ed è trascorso nel buio di una notte senza stelle e senza luna. Tu, in un angolo del mio cuore, ora soffri e con te tutto il mio cuore. Un giorno che un dio, se ci fosse, per pietà, toglierebbe dalla mia vita. Vorrei trasformare la mia esistenza in un miracolo che potesse portarti la felicità ma questo è un mondo dove dio è solo un sogno che i più deboli sposano per sentire meno il dolore, un'idea, un naturale istintivo ed illogico abbandono, una resa. Queste parole che prendono a pugni il cielo, gridano la mia impotenza. Quando ci troviamo impreparati davanti alla vita e alle sue svolte... questo è il vero dolore.