giovedì 20 maggio 2010

Dio? No, grazie

Il dio che ti ha dimentica lì, non è degno di essere il mio dio... ha perso un'occasione per essere buono e ne ha colta una per essere crudele. D'altra parte un dio che lascia morire suo figlio è già partito con il piede sbagliato per calpestare la terra di questo mondo. Un dio che non vedo, che non sento, da cui non ho nulla, è un dio di cui non so che farmene. E' un dio che se esiste o non esiste, non fa alcuna differenza: con lui o senza, nulla sarà diverso della mia esistenza.
A chi basta vedere la luce di un tramonto o i colori di una farfalla per essere certo della sua impronta su questa terra, dovrebbe conoscerti ora e vedere come la stessa natura che "dipinge" le ali alle farfalle, muta anche i prioni che stanno spegnendo la tua vita. In questo io credo: siamo leggeri e fragili come foglie secche, accartocciabili in ogni istante, senza un motivo, senza un fine ultimo, senza un disegno. La natura è meraviglia e atrocità: a voi scegliere se testimonia la presenza di dio o la sua scomoda assenza. Se un giorno sarò al suo cospetto sarà lui a dover rendere conto di tutto questo.

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