lunedì 25 luglio 2011

Mare&Timo

Ho iniziato a sentirmi veramente con la testa in vacanza quando, acquistato il biglietto dell'aliscafo, mi sedevo ad aspettare sotto la panchina al riparo dal sole sul molo del porto di Trapani.
Lasciato alle spalle lo stress del viaggio da Catania e della ricerca di un parcheggio custodito che non mi costasse quanto la vacanza, solo allora potevo tirare i remi in barca, abbandonato alla corrente...
Marettimo, finalmente giunto. Sbarco, provo a chiamare il residence, cerco un numero memorizzato sul cell. "Marettimo", chiamo. Mi dicono che c'è già qualcuno ad aspettare visibilmente in divisa (la maglietta blu con la scritta bianca "Marettimo Residence") subito non faccio molto caso al fatto che il nome non mi torna.
Lei è il sig.? Pallavicino. Qui non è segnato comunque metta i bagagli su e raggiunga il residence a piedi dall'altro lato del porto.
La passeggiata mi riossigena il neurone e arrivato al residence penso: avrò confusamente memorizzato un numero a caso dei cento che ho chiamato. Consulto il foglietto quasi sudicio che ho in tasca ed eccolà, il numero è diverso. Chiamo e ricevo spiegazioni su come arrivare alla meta giusta che ovviamente è dalla parte opposta del paese (per quanto piccolo). Bene riprendo umilmente i miei bagagli che nel frattempo qualcuno aveva nastrato con un punto di domanda... e mi avvio mesto sotto il sole.
Un capitolo degno della fantozziade.

lunedì 6 giugno 2011

4 "Sì"

Voterò "sì"... ok, in rete non si legge altro e va bene (per come la penso io) ma mi chiedo: "il popolo" della rete, le persone cioè che abitualmente frequentano internet, sono molte? Qui in Italia credo francamente di no e quindi comunque ciò che farà massa critica ai referendum saranno i milioni e milioni di dormienti che non si informano attraverso internet e che magari se ne andranno al mare come qualcuno suggerisce.
Ho la sensazione netta che non siamo più un popolo in grado di indignarci per qualcosa, ne di spostare il pesante culone per andare a votare. Ripeto: voterò "sì" ma piuttosto che vedere un paese che non raggiunge il quorum preferirei vedere che vincessero i "no" ma che il 90% degli aventi diritto, votasse! Anche se l'esito ai fini pratici sarebbe lo stesso. Vorrei un paese che almeno esercitasse un diritto.

giovedì 17 marzo 2011

150

Art.7
Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
Art.21
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
Art.32
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
Art.34
La scuola è aperta a tutti.
Art.36
Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.
Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi.
Art. 37.
La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione.
Art. 54.
Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi.
Art. 104.
La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere.
Art. 115 (Abrogato nel 2001)
«Le Regioni sono costituite in enti autonomi con propri poteri e funzioni secondo i principî fissati nella Costituzione»

domenica 6 febbraio 2011

La resilienza

Resilienza: [dal latino ‘resilientis’ (saltare indietro, rimbalzare)]. Capacità di un materiale di resistere ad urti improvvisi senza spezzarsi.
Questa è una delle qualità migliori che la vita porta con se. Quando di questo urto ne assorbi l'energia, puoi avere forza in più da spendere per diventare migliore.

venerdì 30 luglio 2010

Di cuore in cuore.

Quanto di te sopravvive in noi,
sono semi che hai
piantato nei nostri cuori;
cresceranno e noi li
coltiveremo e li
pianteremo a nostra volta
nei cuori di altri...
questa è la tua
immortalità: sei
viva, di cuore in cuore,
per sempre!

giovedì 20 maggio 2010

Dio? No, grazie

Il dio che ti ha dimentica lì, non è degno di essere il mio dio... ha perso un'occasione per essere buono e ne ha colta una per essere crudele. D'altra parte un dio che lascia morire suo figlio è già partito con il piede sbagliato per calpestare la terra di questo mondo. Un dio che non vedo, che non sento, da cui non ho nulla, è un dio di cui non so che farmene. E' un dio che se esiste o non esiste, non fa alcuna differenza: con lui o senza, nulla sarà diverso della mia esistenza.
A chi basta vedere la luce di un tramonto o i colori di una farfalla per essere certo della sua impronta su questa terra, dovrebbe conoscerti ora e vedere come la stessa natura che "dipinge" le ali alle farfalle, muta anche i prioni che stanno spegnendo la tua vita. In questo io credo: siamo leggeri e fragili come foglie secche, accartocciabili in ogni istante, senza un motivo, senza un fine ultimo, senza un disegno. La natura è meraviglia e atrocità: a voi scegliere se testimonia la presenza di dio o la sua scomoda assenza. Se un giorno sarò al suo cospetto sarà lui a dover rendere conto di tutto questo.

martedì 11 maggio 2010

Io cammino...

un passo avanti ad un altro: il mio piede si appoggia sull'asfalto, le mie fibre generano impulsi fatti di elettricità, fatti di ioni di sodio, fatti di atomi, che si propagano fra miliardi di membrane cellulari fino ad arrivare in una parte precisa della mia testa ed ecco che ora avverto la sensazione che il terreno produce, adesso questi impulsi vorticano, si modificano, altre sostanze chimiche li propagano, scatenano sensazioni, percezioni, attraversano memorie antiche di decine di migliaia di anni, che ci hanno evoluti alla posizione eretta e solo dopo tutto ciò, generano altri impulsi che ritornano per altri ioni, per altri atomi, riattraversando miliardi di altre cellule, correndo verso i muscoli della gamba e qui giungono con precise informazioni, ogni sforzo è preciso al millimetro, ogni contrazione di ogni fibra muscolare che serve per tenere l'equilibrio esatto del mio corpo... e mi appoggio e un altro passo si compie cadendo in avanti. Tutto questo accade in poco meno di un secondo, ad ogni singolo passo.
Questa è la straordinarietà che si scatena e si rinnova in un gesto così semplice, compiuto di certo senza fare caso, magari mentre penso ad altro o parlo o rido o piango...pensando a te... tutto questo per te è avvolto in una smisurata, infinita difficoltà.
I tuoi occhi guardano l'invisibile, ti accarezzo una mano, ti scuoti in un sussulto incontrollato, oscillando ti calmi nuovamente, torni a guardare l'ignoto, quello stesso mistero che vedono i miei occhi guardandoti.