martedì 11 maggio 2010

Io cammino...

un passo avanti ad un altro: il mio piede si appoggia sull'asfalto, le mie fibre generano impulsi fatti di elettricità, fatti di ioni di sodio, fatti di atomi, che si propagano fra miliardi di membrane cellulari fino ad arrivare in una parte precisa della mia testa ed ecco che ora avverto la sensazione che il terreno produce, adesso questi impulsi vorticano, si modificano, altre sostanze chimiche li propagano, scatenano sensazioni, percezioni, attraversano memorie antiche di decine di migliaia di anni, che ci hanno evoluti alla posizione eretta e solo dopo tutto ciò, generano altri impulsi che ritornano per altri ioni, per altri atomi, riattraversando miliardi di altre cellule, correndo verso i muscoli della gamba e qui giungono con precise informazioni, ogni sforzo è preciso al millimetro, ogni contrazione di ogni fibra muscolare che serve per tenere l'equilibrio esatto del mio corpo... e mi appoggio e un altro passo si compie cadendo in avanti. Tutto questo accade in poco meno di un secondo, ad ogni singolo passo.
Questa è la straordinarietà che si scatena e si rinnova in un gesto così semplice, compiuto di certo senza fare caso, magari mentre penso ad altro o parlo o rido o piango...pensando a te... tutto questo per te è avvolto in una smisurata, infinita difficoltà.
I tuoi occhi guardano l'invisibile, ti accarezzo una mano, ti scuoti in un sussulto incontrollato, oscillando ti calmi nuovamente, torni a guardare l'ignoto, quello stesso mistero che vedono i miei occhi guardandoti.

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