lunedì 25 luglio 2011

Mare&Timo

Ho iniziato a sentirmi veramente con la testa in vacanza quando, acquistato il biglietto dell'aliscafo, mi sedevo ad aspettare sotto la panchina al riparo dal sole sul molo del porto di Trapani.
Lasciato alle spalle lo stress del viaggio da Catania e della ricerca di un parcheggio custodito che non mi costasse quanto la vacanza, solo allora potevo tirare i remi in barca, abbandonato alla corrente...
Marettimo, finalmente giunto. Sbarco, provo a chiamare il residence, cerco un numero memorizzato sul cell. "Marettimo", chiamo. Mi dicono che c'è già qualcuno ad aspettare visibilmente in divisa (la maglietta blu con la scritta bianca "Marettimo Residence") subito non faccio molto caso al fatto che il nome non mi torna.
Lei è il sig.? Pallavicino. Qui non è segnato comunque metta i bagagli su e raggiunga il residence a piedi dall'altro lato del porto.
La passeggiata mi riossigena il neurone e arrivato al residence penso: avrò confusamente memorizzato un numero a caso dei cento che ho chiamato. Consulto il foglietto quasi sudicio che ho in tasca ed eccolà, il numero è diverso. Chiamo e ricevo spiegazioni su come arrivare alla meta giusta che ovviamente è dalla parte opposta del paese (per quanto piccolo). Bene riprendo umilmente i miei bagagli che nel frattempo qualcuno aveva nastrato con un punto di domanda... e mi avvio mesto sotto il sole.
Un capitolo degno della fantozziade.

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