lunedì 21 settembre 2009

Fratelli d'Italia... parà-parà

Qualcuno se la sente di dire: "6 terroni in meno!"? Qualcuno se l'è sentita, se non di dirlo almeno di scriverlo sui muri, a Livorno e a Milano. Qualcuno (Roberto Saviano) bontà sua, si è sentito di difenderli: in questo filmato ma a parte questo...
Ogni volta riparte il grande spettacolo degli eroi morti per la pace, poco importa se spinti dalla prospettiva di un buono stipendio a dire:"Lo giuro!". Ogni volta il cordoglio e le lacrime di chi ha deciso di mandarli a morire. Ogni volta lo spettacolo riparte: i poveracci morti ammazzati perché credono nello stato come patria, i governanti con gli occhi lucidi perché credono nello stato come business, la gente comune confusa perché non crede e basta.
Ogni volta penso: poveretti loro e ancor di più le loro famiglie perché ancora in vita a sfinirsi di un dolore assolutamente inutile. Inutile, fintanto che chi lavora nella politica non ha lo stesso senso di patria di chi parte e muore.
Il valore militare: sento le interviste ai parà... mi sembrano uomini accecati nell'intelletto, votati al "corpo", alla missione, alla patria. Questo - mi rispondo - è necessario, altrimenti una persona di buon senso che ha una famiglia da mantenere, non parte per Kabul, o forse sì perché lo trova più dignitoso che fare la fila al collocamento. Ho tristezza in cuore a vedere questi morti, prede di un inganno che vale quanto la loro vita. Mi sento di dirgli: grazie ma... non era il caso.
E' sbagliato definirli: caduti sul lavoro? In fondo, lo fanno di professione... in fondo un morto per 130 euro al giorno, non lo è di più di un morto per 50. Un pensiero rispettoso a chi tutti i giorni si mette su una strada per sostenere la famiglia e muore sulla cronaca locale, senza frecce tri-colore e senza le lacrime del Presidente del Consiglio.
Ogni volta con le loro vite tengono alto il nome dell'Italia, mentre qui in Italia ci pensano gli uomini che piangono ai loro funerali, a riabbassarlo.
Questi morti sul lavoro hanno qualcosa in più degli altri: l'inganno di credere in un senso di patria che non c'è più, qui, in patria.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ancora una volta trovi le giuste parole per esprimere sentimenti che non sono solo tuoi ma di tanti ormai stanchi di vedere tanta brava gente mandata al macello con la scusa della missione umanitaria o ammantata dalla dicitura ONU...
conosco tanti militari che hanno il servizio militare come unica alternativa alla disoccupazione o a lavori ritenuti "inferiori" a causa di una crescente superiorità che fa di noi italiani gli schifiltosi del lavoro... sono tutte persone normali, qualcuno un pò "gabibbo" -come si dice da noi- a causa della non eccelsa scolarizzazione, ma tutti ragazzi come noi... sinceramente non mi sento di dire loro "ve la siete cercata", piuttosto "ve l'hanno cercata".