domenica 12 ottobre 2008

Lo Zen e l'arte della manutenzione della... Vespa

Il titolo esatto è: "Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta", uno dei miei libri preferiti. Una storia on the road nella quale il protagonista fa un lungo viaggio in moto e si accompagna con profonde riflessioni filosofiche sulla tecnologia, sul rapporto conflittuale che l'uomo ha con essa e sulla spiritualità Zen che pervade il mondo intero: dalla cima di una montagna al cambio di una motocicletta.
Questo libro mi è tornato in mente, oggi, che dopo settimane di incosciente pigrizia mi accingo a mettere mano alla mia amata Vespa. Per settimane mi sono tenuto lontano da questa manutenzione necessaria, spaventato da tutto ciò che mi poteva andare storto, le difficoltà; poi come in ogni cosa, dopo averla lasciata decantare per bene nel cervello, dopo averci "dormito sopra", la si affronta e quando l'hai finita, pensi: "beh, era una cazzata".
Non riesco a nascondere l'orgoglio per averla accesa al primo colpo dopo che l'avevo smontata e rimontata per la strada e mi lascio andare ad analogie con i fatti più importanti della nostra vita, con le nostre paure per ciò che non conosciamo o che non ci reputiamo all'altezza di affrontare, poi ci si fa coraggio, si getta il cuore oltre l'ostacolo, si scende nell'arena e la paura si dissolve come un brutto sogno, era solo nella nostra testa, nella nostra ignoranza.
Penso che da sempre il terrore per ciò che non conosciamo, sia archiviato nel nostro DNA alla voce: "istinto di conservazione" ma è importante che la paura per l'ignoto non ci fermi nel volerlo conoscere.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Rafaz, maestro Zen, cercherò di ricordare queste profonde riflessioni la prox volta che metterò mano al pc di mia mamma. Anzì, ti telefonerò proprio :-PP

Anonimo ha detto...

Ma quelli che cianno il plasticone come si situano?

Insomma non ce ne sanno un cazzo di riparare, ricominciare e tutte le cose de zen che hai detto te...

La morale e` sempre la stessa, bisogna lasciare in pace il cavaliere nero.

Anonimo ha detto...

Quanta saggezza!!! Pensa che un mio amico, qualche anno fa, per fare partire la sua vespa che non voleva saperne, gli ha mollato un calcio ed è andato a finire alla guardia medica. Io invece, quando non parte la mia, faccio un paio di respironi profondi, accertandomi che siano molto zen, e subito dopo compongo il numero di telefono del mio meccanico. Tuttavia sono ben lontana dal sentirmi illuminata, perché l’ultima volta che ho pagato il conto mi è scappato un “sticazzi” di disappunto, ahimè.

Anonimo ha detto...

Ciaoooo, saggi consigli...avevo iniziato a leggerlo il libro, poi non so perchè ho piantato li!!! Forse dovrei riprenderlo..
Baci
your sister.